PROGETTO CULTURALE DI ARCES
Il termine “cultura” oggi viene inteso in una pluralità di significati e di accezioni. In questo documento si intende nel senso più ampio ed “antropologico”, che abbraccia non soltanto il patrimonio di conoscenze e di idee ma il vissuto quotidiano delle persone della collettività, le strutture sociali che lo reggono e i valori che gli danno forma.
La cultura è un sistema di elementi in relazione tra loro e in continua evoluzione storica:
- elementi interpretativi, come la lingua, la letteratura, l’arte, lo spettacolo, la scienza, la filosofia, l’etica, la religione;
- elementi sociali come i costumi, le leggi, le istituzioni;
- elementi operativi, come la tecnologia, l’organizzazione economica e produttiva, i beni strumentali e i manufatti.
Vi si incarnano il senso generale della vita e le esperienze fondamentali della famiglia, dell’amicizia, della convivenza, del lavoro, della bellezza, della sofferenza, della morte e della divinità.
La cultura, nelle sue espressioni autentiche, «è ciò per cui l’uomo in quanto uomo diventa più uomo»; essa mira infatti alla realizzazione dell’uomo in tutte le sue dimensioni, attraverso i gesti della vita quotidiana, le configurazioni del vivere sociale, le più alte espressioni delle scienze e delle arti.
Tuttavia il contesto contemporaneo si caratterizza per un notevole sviluppo della ragione scientifica in ambito teoretico e della ragione strumentale in ambito pratico. E’ abbastanza evidente come la società odierna predilige la razionalità scientifica: per la parzialità delle sue pretese conoscitive e per la concretezza e applicabilità dei suoi risultati. Invece, si mostra diffidente di fronte a modalità di ragione che hanno la pretesa di misurarsi con tematiche di portata veritativa superiore. Da un punto di vista pratico, la cultura attuale si affida spesso allo sviluppo della razionalità strumentale.
Ridursi alla ragione scientifica e alla ragione strumentale comporta un approccio parziale se non nettamente riduttivo, con conseguente frammentazione del sapere, che, tra l’altro, mal si concilia con l’aspirazione da cui nacque la “Universitas Studiorum” e, più in generale, con l’esigenza, propria di tutti gli uomini, di partecipare non soltanto della scienza, ma anche della sapienza. Superare la frammentazione del sapere si delinea così come esigenza peculiare e rinnovato compito specifico del nostro tempo.
A partire da questa visione le finalità generali del Progetto Culturale del Collegio Universitario ARCES possono essere delineate attorno a questi punti:
- Recuperare l’esercizio dell’intelligenza sapienziale, che per sua natura è protesa al recupero di ciò che potremmo denominare l’istanza metafisica e l’istanza religiosa.
- Favorire la comunicazione:
fra le discipline di settore, scientifiche e umanistiche, tenendo conto della centralità della persona e della sua dignità trascendente;
fra queste e le discipline più universali, come la filosofia e la teologia;
fra esse e il “saper fare” del mondo professionale. - Diffondere la consapevolezza che la connessione tra fede e cultura esige risposte in parte inedite. La formazione dottrinale – Cristo come Verità – non esaurisce la sua efficacia di aiuto sostanziale alla vita cristiana in alcuni aspetti della vita spirituale e del lavoro apostolico, ma deve essere una luce per l’esercizio delle diverse professioni – e delle scienze corrispondenti – e per la configurazione umana e cristiana della società e delle strutture temporali.
- Affermare che la ricerca, la didattica, l’educazione non possono prescindere dall’unità della persona e dal fine dell’uomo. Esse pertanto devono tendere a una formazione integrale della persona che sviluppi la coscienza etica e sociale, che educhi alla libertà e alla responsabilità. Occorre perciò abbandonare l’idea che la formazione della persona sia una mera tecnica strumentale, una metodologia ‘neutra’ idonea a essere riempita di qualsiasi contenuto. La società democratica e pluralista può e deve favorire l’autonomia individuale a tutti i livelli e il libero confronto delle idee, ma non può prescindere da valori condivisi. In particolare, con riferimento specifico ai problemi della formazione, essa esige una nuova cultura sociale e politica ben radicata in una concezione personalista che promuova una cultura di solidarietà e di partecipazione.
- Sviluppare la consapevolezza che il lavoro non è solo fonte di sostentamento economico e di miglioramento della propria posizione sociale, ma anche il luogo dove la maturazione della persona arriva a pienezza, un modo per servire efficacemente la società e promuovere il progresso sociale. In linea con il ricco insegnamento di san Josemaría Escrivá si desidera portare avanti una cultura del lavoro ben fatto, attento ai valori etici, con la consapevolezza che la professionalità non è soltanto un insieme di conoscenze tecniche e processi produttivi ma il frutto di una serie di attitudini acquisite con fatica, come la capacità di collaborare, un sano spirito competitivo, l’orientamento agli obiettivi. Nelle Strutture ARCES si cerca di trasmettere questo ideale ambizioso non solo attraverso le attività promosse (corsi, lezioni), ma anche con uno stile di vita equilibrato e ordinato che valorizzi ogni persona, favorisca lo spirito di iniziativa e costituisca una buona palestra per la vita sociale e il rispetto dell’altro. La diffusione di una cultura del lavoro intenso e ben fatto è inoltre una valida arma contro le tendenze, purtroppo radicate alle nostre latitudini, a risolvere i problemi sociali in modo clientelare e poco trasparente, e a volte violento.
ULTERIORI SPECIFICHE PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO
ARCES è consapevole di aver bisogno di nuova “forza spirituale” e di doversi dotare di nuovi strumenti, anche organizzativi, che siano adeguati al nostro tempo.
Pertanto affida al Comitato Scientifico, riorganizzato nelle strutture e rinnovato nella composizione, la stesura del Programma Formativo e la definizione delle azioni necessarie a rendere concreto quanto descritto nel Progetto Culturale. Il Comitato Scientifico, nel proporre un piano d’azione concreto e operativo (Piano Formativo annuale o biennale), terrà anche presente:
- Che molti giovani di talento scelgono di formarsi e lavorare lontano dalla Sicilia, presso università del nord Italia o all’estero, certamente attratti da una maggiore facilità di inserimento nel mondo del lavoro. La maggior parte di loro, tuttavia, non dimentica le proprie origini culturali, anzi porta dentro di sé come una ferita e un desiderio profondo di tornare. Occorre recuperare l’entusiasmo e creare le condizioni perché i talenti vengano investiti qui; occorre recuperare la capacità di fare da ponte, da collegamento tra la formazione e la professione.
- Che attraverso la realizzazione di progetti specifici e la partecipazione a programmi di mobilità dell’UE, occorre proporsi di attingere alle risorse che altri centri culturali europei possono offrire e aprire relazioni con i paesi mediterranei di Africa e Asia, con la consapevolezza che dall’esperienza del contatto con altre culture può germogliare una maggiore capacità critica e una vivace creatività al servizio della nostra società.
- Che i saperi sono scienze, l’unità di intenti e di azione è un fatto e un obiettivo. L’unità è da costruire, giorno dopo giorno, cominciando e ricominciando “con logori strumenti che peggiorano sempre/ nella gran confusione dei sentimenti imprecisi […] /Per noi non c’è che tentare. Il resto non ci riguarda.”. Per vivere l’unità, è necessario avere obiettivi comuni, che questo accada non è frutto di scienza. È nella ricerca che ognuno coltiva, che si può o no vivere l’unità; è nel saper collaborare alla realizzazione di un progetto comune che si può o no vivere l’unità. Occorre lanciare progetti che siano per il bene comune, e su questi mettere in gioco le proprie competenze. Si deve trattare di progetti concreti, in cui ognuno sia responsabile di ciò che dice perché lo deve poi realizzare.
In base a tali presupposti il Comitato Scientifico si propone di:
- Promuovere attività in collaborazione con istituzioni culturali.
- Invitare il CdA ARCES a sostenere la ricerca universitaria attraverso lo stanziamento di fondi dedicati, la promozione di assegni di ricerca e premi, in ambiti tematici che siano coerenti con il presente progetto culturale.
- Supportare i Club di Facoltà presenti all’interno delle proprie Residenze Universitarie.
- Favorire iniziative culturali ed altre attività che siano coerenti con il Progetto Culturale ARCES.