Energy Manager
Sempre di più per le aziende è necessaria una figura che si occupi di sostenibilità. E’ ormai una priorità assumere elementi specializzati nel settore che possano rafforzare le competenze interne. Sono diversi ormai i ruoli e uno è l’Energy Manager.
Chi è l’Energy Manager?
Gli “Energy manager” sono i responsabili per la conservazione e l’uso razionale dell’energia. Un Energy Manager, come suggerisce il termine, è la figura che svolge il compito di gestire ciò che riguarda l’energia all’interno di un’azienda, un ente pubblico, o più in generale una struttura verificando i consumi, ottimizzandoli e promuovendo interventi mirati all’efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili.
I compiti dell’Energy manager
Ai compiti previsti dalla legge se ne aggiungeranno altri, su base volontaria ma tipici del ruolo assunto, quali ad esempio la promozione di buone pratiche, sensibilizzazione dei colleghi e/o degli utenti, valutazione ed eventuale studio di fattibilità di interventi di efficientamento, coordinamento delle richieste di incentivi.
Principalmente si svolge i seguenti compiti:
- Analisi dell’energia;
- Monitoraggio dei consumi energetici;
- Gestione delle risorse energetiche;
- Ottimizzazione dell’uso dell’energia;
- Risparmio.
Il ruolo di Energy Manager si rivela dunque importante per ben due motivi di natura diversa ma complementare:
- Riduce i costi del sostentamento energetico delle aziende;
- Le conduce verso uno sviluppo ecosostenibile.
Conoscenze, abilità e competenze dell’Energy Manager
L’art.19 della Legge 10/91 fornisce indicazioni su quando è obbligatorio nominare un tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, stabilendo che debba farlo qualunque azienda rientri in queste due categorie:
- Aziende del settore industriale che nell’anno precedente hanno avuto un consumo energetico superiore a 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio;
- Aziende del settore civile, terziario e dei trasporti, che nell’anno precedente hanno avuto un consumo energetico superiore a 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio.
Per svolgere questa professione sono necessari alcuni requisiti. Analizziamoli nel dettaglio alla luce della normativa vigente.
Questa figura è stata introdotta dalla legge 10/91, ma è stata la successiva circolare n° 219F del 2 marzo del 1992 a definirne i requisiti, identificandole con un bagaglio di conoscenze acquisibili mediante:
- Laurea in ingegneria;
- Pluriennale attività tecnica professionale successiva alla laurea;
- Esperienza nel campo degli studi di fattibilità e della progettazione di massima di sistemi per la produzione e l’utilizzo dell’energia;
- Buona conoscenza delle tecnologie più avanzate nel settore.
Quando?
La figura dell’Energy Manager nasce nel 1973 negli Stati Uniti d’America, a seguito della grave crisi petrolifera che colpì il paese. Solo negli anni 80 la figura venne istituzionalizzata in Italia acquisendo nel tempo, nel processo dell’uso ottimale e razionale energetico, sempre più peso.
Fonte: www.pedago.it e http://em.fire-italia.org